Il caucciù è un composto organico ottenuto dalla naturale estrazione del lattice dai vasi lactiferi presenti nella corteccia di alcune piante originarie della zona dell'Amazzonia.
La pianta da cui maggiormente veniva e viene tutt'ora estratto il ciucciù è l'Havea brasilinsis, non a caso, conosciuta anche come albero della gomma.
L'estrazione avveniva per mezzo di un incisione nella corteccia della pianta dalla quale, mediamente, si ricavano circa 30ml di lattice.
Questo lattice, dal colore bianco e consistenza viscosa, ovviamente, risulta però impuro in quanto contaminato dalle resine naturali dell'albero; per risultare utilizzabile, dunque, il lattice così ottenuto deve essere sottoposto a processi di lavorazione che portino così all'ottenimento del noto caucciù.
Il caucciù si presenta come una gomma dal colore bianco e dalle caratteristiche assai mutabili poichè facilmente influenzabili dalle condizioni esterne e, soprattutto, dalla temperatura.
Molto al di sotto dello 0, infatti, il caucciù si presenta come un solido trasparente e molto duro; tra lo O ed i 10°C questa gomme diviene invece opaca e fragile ammorbidendosi invece in prossimità dei 20°C. a questa temperatura, il caucciù diviene morbido, elastico e traslucido; a 50°C diviene più morbida, addirittura viscosa se impastata, mentre al limite dei 500°C inizia la decomposizione del materiale.
Il caucciù, in oltre, reagisce assai lentamente con l'ossigeno atmosferico e pur resistendo bene a basi e ad acidi deboli, viene tuttavia intaccato con grande facilità da idrocarburi clorurati, benzene e petrolio.
Nel corso degli anni, comunque, sono stati scoperti agenti chimici in grado di unirsi al caucciù e di modificare le caratteristiche meccaniche della gomma rendendola più dura e maggiormente resistente; il processo utilizzato in questo caso viene detto "vulcanizzazione".